Il Vasari nella vita del Pontormo ricorda un ritratto d'Ippolito de' Medici con "un cane così proprio e naturale che pare vivissimo". In base a tale concordanza iconografica quest'opera è stata a lungo ritenuta il ritratto di Ippolito de' Medici dipinto dal Pontormo. In antico l'inventario del 1638 l'attribuiva al Barocci. Fu Justi ad assegnarlo al Bronzino e a riconoscere nella persona ritratta Guidobaldo Della Rovere. Tale identificazione appare avvalorata dalla sigla D.G.>>