Si può identificare il dipinto con quello citato dal Baldinucci (V,1847,p.340),come eseguito dal giovanissimo pittore per il nobile fiorentino "Inolfo de' Bardi".Alla famiglia Bardi ha sempre appartenuto fino a quando il Conte Alberto Bardi Serzelli non lo lasciò,nel suo testamento, (25/1/1951, rogato il 20/7/1954) in eredità alle Gallerie di Firenze.>>