L'opera costituiva, insieme alla "Giuditta" (inv. 1890 n. 1484) un dittico appartenente, come si apprende dal Borghini, alla collezione di Rodolfo Sirigatti che lo donó a Bianca Cappello. Morta quest'ultima il dittico entró a far parte della Collezione di don Antonio de' Medici che lo pose nella Galleria del suo Casino di Via Larga. Nel 1633 entró agli Uffizi.>>