SBAS FI 556214 (fotografia colore, dopo il restauro) SBAS FI 330647 (fotografia b/n, dopo il restauro) SBAS FI 120986 (fotografia b/n) SBAS FI 26770 (fotografia b/n, intero prima del restauro) SBAS FI 26771-26774 (fotografia b/n, particolari prima del restauro) SBAS FI 120994-120997 (fotografia b/n, particolari dopo il restauro) SBAS FI 86544 (diapositiva b.n., intero) SBAS FI 86516-86520 (diapositiva b.n., particolari) Alinari 30503 (fotografia b/n) Alinari 46370-46375 (fotografia b/n, particolari) Brogi 14680 (fotografia b/n, intero) Brogi 19976-19981 (fotografia b/n, particolari) Anderson 25093 (fotografia b/n, intero) Mannelli 2621 (fotografia b/n, intero)
Di provenienza ignota, il Crocifisso viene menzionato per la prima volta nell'Inventario dei quadri di magazzino della R. Galleria degli Uffizi del 1881 (n. 41, 1° Cat.); successivamente compare nel catalogo del Rigoni del 1888 dove risulta esposto nel primo corridoio (Rigoni 1888, n. 3) e nell'Inventario del 1890 dove è catalogato con il n. 432. Molte sono state le attribuzioni proposte per questo crocifisso.>>