Dapprima considerato un seguace di Cimabue e poi, dalla quasi totalita` dei critici, un collaboratore anziano di Giotto, il Maestro della Cappella Velluti e` stato ultimamente identificato dalla Casazza con Jacopo del Casentino, attivo a Firenze dal primo decennio del '300. L'ipotesi attributiva sarebbe anche confortata dall'attribuzione a Jacopo del Casentino delle vetrate di cappella Velluti (oggi sempre in S. Croce ma in cappella Bardi) sostenuta gia` da qualche anno dal Marchini.>>