In un documento di Galleria del 1773 e' attribuito ad Albrecht Durer, ma gia' dal 1748 era stato citato negli inventari come opera di Cranach. Fa coppia col ritratto di Melantone (inv. n. 472) su cui e' scritta la data ed e' presente il marchio dei Cranach, un serpentello alato. Salvini ritiene che, in questo caso, esso indichi solo la bottega e non l'autografia del maestro.