Ritenuto a lungo l'autoritratto di Quentin Metsys, solo in tempi recenti vi è stato riconosciuta la mano di Joos Van Cleve, che si presenta con i suoi solidi piani costruttivi e le sue accentuate doti naturalistiche: offre qui infatti l'immagine di un tipo fisico dai tratti fisiognomici tutt'altro che classici che sembrano affacciarsi, grazie al formato centinato, da una finestrella, motivo iconografico tradizionale nella pittura fiamminga.