Il dipinto figura già nella collezione del cardinale Decano Carlo de' Medici. Viene descritto dal Baldinucci, che lo attribuisce al Dürer, nella Galleria del Granduca Cosimo III: "vi è ancora un altro quadro di sua mano in tavola alto circa braccia due e mezzo, dov'è raffigurato Gesù Cristo appassionato con mani legate, e tutti gli strumenti della passione e dal ginocchio in giù nel sepolcro".>>