Allievo a Pavia del Foppa, Bernardino de' Conti ci ha lasciato soprattutto ritratti che si caratterizzano, come in questo caso, per una impostazione rigida ed un modellato sommario. Il Novelli dubitava della autografia dell'opera, confermata invece dal Berenson. La tavola, originariamente ottagonale ed in seguito riquadrata, compare per la prima volta nell'inventario nel 1753 come autoritratto di Luca di Leida.>>