Il dipinto è stato costantemente riferito al Mazzolino, pittore che, lavorando alla corte degli Estensi, ebbe modo di formarsi culturalmente alla grande scuola ferrarese del De Roberti e del Costa, nè meno evidenti sono gli insegnamenti dell'Aspertini, come visibilissime le acutezze lineari della tradizione nordica nelle linee serpentinate con cui vengono costruiti i fragili personaggi. Come nell'"Adorazione dei Magi" della Galleria Borghese (n.>>