Il Vasari riferisce che la tavola rimase incompiuta per la partenza di Raffaello per Roma. Alla morte di quest'ultimo, secondo il Passavant, l'opera passo' in eredita' a Giulio Romano e a Giovan Francesco Penni che la vendettero o la cedettero, secondo il Vasari, a Baldassare Turini, che la colloco' nella propria cappella nella cattedrale di Pescia. Dopo il trasferimento a Palazzo Pitti la tavola fu ampliata in alto per esigenze di simmetria e di proporzione nell'ambito della quadreria medicea.>>