Dodici mesi d'Arte

Dodici capolavori presentati e descritti dal
soprintendente Cristina Acidini

Febbraio 2013 Franchi Antonio Anna Maria Luisa de' Medici Elettrice Palatina Franchi Antonio Anna Maria Luisa de' Medici Elettrice Palatina Olio su tela by Cristina Acidini

E' doveroso e gradito dedicare l’opera d’arte di questo mese ad Anna Maria Luisa (o Ludovica) de' Medici, Elettrice Palatina, alla cui morte, il 18 febbraio 1743, si estingueva la dinastia che con il ramo dei Medici "vecchi" - Cosimo Pater Patriae, Piero il Gottoso, Lorenzo il Magnifico - aveva copertamente guidato la città-stato del XV secolo, e che si era insediata stabilmente al governo nel 1534 con il primo duca, Alessandro, seguito da Cosimo del ramo collaterale dei Medici "di Pierfrancesco", Fu in quel difficile frangente che la principessa mostrò la sua saggezza, la sua lungimiranza e la sua determinazione, ponendosi nello scenario internazionale quale figura politica e morale di altissima levatura.
Il provvedimento che in così grande misura determinò il destino di Firenze come "città d'arte" risale al 1737, l'anno in cui morì senza eredi Gian Gastone, fratello di lei, l'ultimo granduca. Anna Maria Luisa aveva sessant’anni ed era vedova dell'Elettore Palatino Johann Wilhem von Pfalz-Neuburg: da vent’anni, tornata a vivere da Düsseldorf a Firenze, si preparava ad assistere alla fine della famiglia, e all'insediamento del successore Francesco Stefano di Lorena sul trono di Toscana.

Diveniva così una prospettiva concreta la dispersione dell'immenso patrimonio di tesori artistici e librari raccolto nel corso dei secoli della famiglia Medici, che era divenuto di proprietà statale, che ora correva il rischio d'esser spostato in altre sedi o venduto ad opera dai lorenesi, "gente affamata" secondo l'Elettrice in una sua lettera.
La soluzione fu trovata nella la stipula di un documento, che regolava il passaggio delle proprietà dai Medici ai Lorena ma alle condizioni contenute nel cosiddetto "Patto di Famiglia", sottoscritto da entrambe le part. L'articolo III del "Patto" stabilisce che l'Elettrice: “cede, da e trasferisce al presente a Sua Altezza Reale ... tutti i mobili, effetti e rarità della successione del Serenissimo Gran Duca suo fratello come Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioie ed altre cose preziose, siccome le sante reliquie ... a condizione espressa che di quello [che] è per ornamento dello Stato, per utilità del pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri, non ne sarà nulla trasportato e levato fuori dalla Capitale e dallo Stato del Gran Ducato".
Questo articolo fu forse il primo, e certamente il più ampio provvedimento mai emanato, grazie al quale un patrimonio culturale creato attraverso i secoli venne "fissato" nelle sedi in cui era esposto o custodito, in quanto appartenente all'identità dello Stato - il Granducato di Toscana - e anzi di essa costitutivo. Grazie al “Patto” la Galleria degli Uffizi, i musei di Palazzo Pitti, le Cappelle Medicee, la Biblioteca Medicea Laurenziana, il Museo Galileo e altri musei e luoghi ancora conservano e mostrano i tesori medicei, d'arte e non soltanto.

Quest’anno per celebrare il 270° anniversario della scomparsa di colei che è giustamente passata alla storia come "la Principessa saggia", si annunciano varie iniziative. Poste Italiane dedicherà ad Anna Maria Luisa una speciale emissione filatelica Grazie alla generosità della donatrice sig. Fiorenza. Bartolozzi, la statua in gesso dell'Elettrice approntata dallo scultore Ivo Barbaresi per il concorso del dopoguerra viene installata nello scalone Poccianti di Palazzo Pitti.
Intanto si è felicemente conclusa la ricerca e la ricomposizione delle sue spoglie nel sepolcro alle Cappelle Medicee, iniziativa promossa dall’Università di Firenze e dai Reiss-Engelhorn-Museen di Mannheim, dove aprirà a breve una grande mostra dedicata ai Medici.