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L’Amico rivisitato

Disegni di Amico Aspertini e di altri bolognesi


12-12-2014 | 08-02-2015 - prorogata al 15-02-2015

La mostra online L’Amico rivisitato. Amico Aspertini e altri bolognesi si sviluppa all’interno del Progetto Euploos, programma interdisciplinare volto alla rivisitazione critica dell’intera collezione di disegni del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi.

La recente analisi del vasto nucleo di fogli attribuiti storicamente ad Amico Aspertini (Bologna, 1473/75-1552) ha consentito una ricostruzione filologicamente coerente delle opere di sicura autografia, concorrendo a illustrare alcuni aspetti della sua poliedrica ricerca grafica caratterizzata da diverse tecniche artistiche. Esse spaziavano dall’uso dell’inchiostro diluito, della biacca e di pigmenti colorati, per ottenere effetti pittorici destinati progressivamente a sfaldare le forme; all’adozione della penna, sottile o larga e declinata in molteplici modi (dalla linea a puro contorno, al tratteggio parallelo, al vigoroso tratto incrociato, quest’ultimo in parte assimilabile al segno silografico).

L’esame di una ristretta selezione di disegni dovuti ad alcuni artisti coevi ad Aspertini, bolognesi di nascita o d’adozione, quali Biagio Pupini e Bartolomeo Ramenghi, detto Bagnacavallo, nonché dei due più rilevanti pittori in Bologna che lo avevano preceduto, Lorenzo Costa e Francesco Raibolini, detto il Francia, e del figlio maggiore di lui, Giacomo o Jacopo Raibolini, offre inoltre uno spaccato del contesto in cui Aspertini si formò e  in seguito operò, consentendo una comprensione a tutto tondo della sua produzione disegnativa.

Comune denominatore nell’arte di Amico sono l’interesse per l’antico e la riflessione sui diversi maestri a lui contemporanei, come Michelangelo, Raffaello e i veneti; tali predilezioni si coniugano, poi, con la cultura nordica tedesca, conosciuta non solo attraverso la circolazione delle stampe, e reinterpretata alla luce di una continuità ideale dell’artista con la tradizione più icastica ed espressionistica del Trecento bolognese.

Cura

Marzia Faietti con Roberta Aliventi, Laura Da Rin Bettina, Michele Grasso, Giorgio Marini, Raimondo Sassi

Segreteria

Maria Elena De Luca

Note

L'introduzione alla mostra online e le schede relative alle singole opere sono consultabili sul sito del Progetto Euploos (http://www.polomuseale.firenze.it/gdsu/euploos/).

Le opere in originale sono allestite nella sala espositiva Edoardo Detti del GDSU.