Le Gallerie Fiorentine possiedono oltre 300.000 opere dislocate nei musei che costituiscono il ‘Polo Museale’ (dagli Uffizi all’Accademia, dalla Palatina a San Marco, dal Bargello ai Cenacoli e alle Ville medicee), nei depositi degli Uffizi, di San Salvi e di Pitti, oltre una consistente parte dislocata in chiese e istituzioni statali (Camera e Senato, Prefetture e Ambasciate) in Italia e all’estero.

A offrire una completa documentazione storica e iconografica delle opere d’arte delle Gallerie è dal 1970 – fondato da Evelina Borea, diretto poi da Silvia Meloni e attualmente da Maria Sframeli – l’Ufficio Ricerche della Soprintendenza, che conserva i principali inventari, tiene la documentazione cartacea e fotografica delle opere, ne registra la movimentazione, riceve e dà informazioni a studiosi di tutto il mondo.

L’avvio dei processi di informatizzazione delle opere d’arte – sono già da tempo in rete le schede prodotte dall’Ufficio Catalogo della Soprintendenza e alcuni inventari di musei – ha reso necessario un processo di aggiornamento nelle modalità di lavoro dell’Ufficio. Allo scopo di una migliore tutela, conoscenza e gestione del patrimonio, l’Ufficio
Ricerche sta realizzando il catalogo elettronico dell’Inventario Generale dei Dipinti, universalmente conosciuto come “Inventario 1890”, che comprende la maggioranza dei dipinti che costituiscono i musei del Polo, strumento indispensabile per le ricerche sui dipinti delle Gallerie Fiorentine e perciò molto frequentemente consultato da studiosi e ricercatori di tutto il mondo.

Con questo progetto si è inteso creare uno strumento nuovo per la gestione del patrimonio. La conversione in uno strumento informatico dell’inventario 1890 e degli altri documenti dell’Ufficio semplifica e arricchisce le possibilità delle ricerche e facilita il confronto tra le opere d’arte e la documentazione di riferimento, aggiungendo informazioni relative alle attribuzioni più recenti, ai passaggi di collocazione, ai restauri, ai precedenti inventari, alle mostre (dal 1865 al 2006) e naturalmente alla documentazione fotografica digitale: è dunque una importante occasione di aggiornamento e verifica dei dati e delle conoscenze su ognuna delle 10.174 opere.

L’opportunità di utilizzare le tecnologie offerte dall’informatica è stata colta senza dimenticare l’importanza dell’inventario originale, che è stato completamente digitalizzato per permettere il confronto tra la voce inventariale e la sua nuova rappresentazione elettronica, che sfrutta tutte le potenzialità dell’ipertestualità e si apre anche al di fuori degli uffici istituzionali per essere consultabile sul sito internet del Polo Museale Fiorentino.