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Amore vittorioso e altre storie


16-12-2012 | 10-03-2013

La mostra fa seguito a quella tenuta lo scorso anno, “Restauri in Villa”, che presentava i lavori restaurati tra il 2009 ed il 2010.
Il percorso espositivo delle opere d’arte restaurate proposto quest’anno ha essenzialmente due finalità. La prima vuole valorizzare quell’enorme serbatoio di opere d’arte che è l’Eredità Bardini, i cui preziosi materiali vengono ogni anno restaurati e proposti al pubblico; la seconda è mettere in risalto la felice sinergia che si è creata con Cerreto Guidi, il suo territorio e le sue istituzioni ed associazioni.

Quest’anno possiamo presentare opere d’arte restaurate come il bel dipinto raffigurante Amore Vittorioso, attribuito a Giovanni Martinelli, che mostriamo alla critica ed al pubblico. Giovanni Martinelli è un pittore operante a Firenze e in Toscana tra il terzo e il sesto decennio del Seicento ed è artista da considerare tra gli esponenti più significativi della grande stagione della pittura fiorentina del Seicento. Il dipinto presenta caratteristiche peculiari della maturità dell'artista, colori soffusi, bruniti, una luce che proviene da sinistra ed illumina con toni caldi e soffusi il corpo dell'Amore vittorioso. Amore sembra emergere da un fondo appena scorciato e mostra in primo piano strumenti musicali, libri, oggetti scientifici dipinti con eccellente capacità di resa ottica.

Gli altri restauri demaniali sono due girandole in ferro battuto e una notevolissima ed importante selezione di tessuti rinascimentali.

Molto importante è stato il lavoro di restauro di un dipinto di scuola olandese del Seicento, che ci ha permesso di poterne decifrare il soggetto e di individuare come collocazione ideale proprio la Villa Medicea di Cerreto Guidi ed il suo Museo della Caccia. Il restauro è stato finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, che ringraziamo nella figura del suo Presidente Antonio Guicciardini Salini.
Il quadro mostra una vasta campagna su cui sono schierati bambini ed adulti intenti ad un gioco di società, “il gioco del paretaio”, ripreso da un punto di vista alto, a volo d’uccello. Si tratta di un passatempo di caccia molto apprezzato in villa nel Seicento: l’uccellagione al paretaio.
Il Paretaio è uno dei luoghi deputati alle cacce granducali ed è la radura del bosco dove vengono tese le trappole (dette pareti) per catturare gli uccelli. La collocazione del dipinto, scuola olandese del Seicento, nella Villa Medicea che ospita il Museo della caccia e del territorio è quantomai opportuna.

Una parte cospicua della mostra è costituita dall’importante nucleo di ceramiche Bardini, studiato e selezionato da Marino Marini. Il recupero delle maioliche esposte è stato possibile grazie a una completa revisione di tutti i frammenti conservati nei depositi della ex-raccolta Bardini.
Sono tornate così in luce le parti originali e quelle fatte restaurare dall’antiquario fiorentino relative a numerosi esemplari; fra tutti si citano due coppe, quella più grande di Montelupo con decoro vegetale su fondo azzurro tenue, e quella faentina con figure di armigeri e stemma Pasolini dall’Onda.

Quindi, come si può vedere, molte le energie che hanno contribuito a valorizzare questi materiali e molto interessante questo concorrere di forze diverse nella direzione della conoscenza e valorizzazione del patrimonio culturale del nostro territorio e della nostra amata Italia.

Cura

Marilena Tamassia

Catalogo

Sillabe

Biglietto

Ingresso gratuito

Orario

Lunedì - domenica, ore 8,15 – 19,00.
Chiusura: secondo e terzo lunedì del mese, Natale, Capodanno.