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Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze

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Piero di Cosimo (1462-1522)

Pittore “fiorentino” eccentrico fra Rinascimento e Maniera


23-06-2015 | 27-09-2015

Genio eccentrico del Rinascimento fiorentino, Piero di Cosimo è una figura retrospettiva monografica dedicata a quasi sconosciuta, nonostante l’apprezzamento dimostrato dalla critica e Piero di Cosimo, presenta dunque l’ampio catalogo di dipinti di tema sacro e profano oggi conservati in musei e attraverso collezioni di tutto il mondo. Figlio di un fabbro di nome Lorenzo, Piero compì il cronologico proprio apprendistato nella bottega del pittore Cosimo Rosselli, affacciandosi maestro, dove, accanto ad imponenti nella scena artistica negli anni in cui Lorenzo il Magnifico era alla guida di pale d’altare, si incontrano numerosi Firenze e in città erano attivi pittori eccellenti, da Botticelli a Filippino Lippi, da ‘tondi’ di destinazione domestica, particolari e Ghirlandaio a Leonardo da Vinci, mentre dalle Fiandre giungevano opere d’arte eseguite dai maestri fiamminghi altrettanto straordinarie. Da questo coacervo culturale Piero elaborò un linguaggio originalissimo, improntato ad una acuta osservazione del naturale, che rivela affinità con i pittori d’oltralpe e Leonardo da Vinci, attraverso il quale modelli compositivi e tipologici tradizionali assumono connotazioni insolite straordinarie. Dell’originalità della pittura di Piero, Giorgio Vasari sembra trovare un corrispettivo nella biografia del maestro che egli descrive come un uomo poco socievole, assorto nella contemplazione della natura nei suoi aspetti più selvaggi e inconsueti, dalla quale traeva l’ispirazione per invenzioni fantastiche tradotte in pittura o per la realizzazione di bizzarri carri allegorici per sfilate oggi perduti, ma decantati dai suoi contemporanei...



 

Enti promotori

Segretariato Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo della Toscana

Ex -Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze

Galleria degli Uffizi

Firenze Musei

Ideazione

Elena Capretti, Anna Forlani Tempesti, Serena Padovani

Cura

Elena Capretti, Anna Forlani Tempesti, Serena Padovani, Daniela Parenti

Direzione della mostra

Antonio Natali

Catalogo

Giunti

Segreteria

Francesca Montanaro, Patrizia Tarchi, Rita Toma, Barbara Vaggelli

Ufficio stampa

Salvatore La Spina - Tel. (+39) 055 290383 - Cell. (+39) 331 5354957 - ufficiostampa@operalaboratori.com Barbara Izzo e Arianna Diana - Civita - Tel. (+39) 06 692050220-258 - Cell. (+39) 348 8535647 - izzo@civita.it - diana@civita.it

Note

Si rende noto che in occasione della mostra la Galleria degli Uffizi, grazie alla partecipazione volontaria del personale, nonchè grazie ai finanziamenti del Ministero centrale, offre visite guidate gratuite il venerdì dal 3 luglio al 28 agosto, nei seguenti orari: h. 10,30 e 11,00, 14,30 3 15,30. Per prenotazioni e informazioni, dal lunedì al sabato, si prega di chiamare lo 0552388693, dalle h 10,00 alle h. 12,00. Il numero massimo dei visitatori ammessi ad ogni visita è di 15 unità. Il punto di ritrovo dei visitatori è previsto all'ingresso della mostra. La prenotazione alla visita guidata non dà alcune diritto di precedenza d'entrata al museo.

 

 

Si deve a Serena Padovani, già direttrice della Galleria Palatina di Firenze, l’idea di proporre una mostra dedicata a Piero di Cosimo, pittore del Rinascimento fiorentino originale, fantasioso, straordinario narratore di favole, ma la cui notorietà, al di fuori del ristretto mondo degli storici d’arte e dei collezionisti, non ha mai, ingiustamente, raggiunto quella di maestri suoi contemporanei, come Filippino Lippi o Fra' Bartolomeo.
L' interesse verso questo pittore e l’attualità del tema erano attestati dalla contemporanea intenzione della National Gallery di Washington - uno dei maggiori musei degli Stati Uniti dov e sono e sposti capolavori assoluti di artisti quali Leonardo da Vinci o Vermeer - di procedere anch’essa nell’organizzazione di un’esposizione monografica dedicata a Piero di Cosimo.
Da questo comune obiettivo è nata una collaborazione che ha portato all’organizzazione di due eventi espositivi per il 2015, di cui il primo, presso il museo americano, si è concluso il 3 maggio scorso. Due eventi distinti e non una mostra in due tappe, perché, sebbene una trentina di dipinti di Piero di Cosimo figurino sia nell’esposizione della National Gallery che in quella degli Uffizi, le due mostre hanno seguito progetti diversi, con un’articolazione più contenuta e strettamente monografica a Washington, più ampia – circa 100 opere - nell'esposizione di Firenze, comprendente anche disegni di Piero di Cosimo oltre ad alcuni dipinti e disegni di diversi maestri dialoganti con Piero, quali Filippino Lippi, Fra’ Bartolomeo e Lorenzo di Credi .
Fra le opere presenti solo alla mostra della Galleria degli Uffizi, spicca la tavola con la Morte di una ninfa della National Gallery di Londra, capolavoro commovente e dal soggetto ancora misterioso, che fin dal XIX° secolo ha stimolato la fantasia di altri artisti.
La mostra fiorentina ricostruisce il percorso artistico di Piero di Cosimo, a partire dalla formazione nella bottega di Cosimo Rosselli - maestro dal quale derivò fra l’altro il nome con cui divenne noto - seppure il suo vero nome fosse Piero di Lorenzo.
Gli incontri determinanti con l’arte di Leonardo da Vinci e dei pittori fiamminghi, stimolarono nel maestro la capacità di osservare la natura e la realtà circostante con incantata meraviglia, trasportandone di volta in volta frammenti nei dipinti di soggetto sacro, dove si arricchiscono di significati simbolici.
Ma seguire le opere di Piero di Cosimo vuol dire anche addentrarsi nella storia fiorentina del Rinascimento, dall’età Laurenziana, epoca alla quale risalgono dipinti di straordinaria qualità come la Visitazione (Washington, National Gallery) eseguita, per la cappella di Piero di Gino Capponi - proprio quel Pier Capponi noto per aver difeso la città contro Carlo VIII –  nella chiesa di Santo Spirito, o il ciclo con Storie dell’Umanità primitiva eseguito per il palazzo dei Del Pugliese, di cui sono presenti le due scene di Caccia del Metropolitan Musem di New York e la suggestiva veduta di un edificio in costruzione del museo di Sarasota.
All’epoca della Repubblica fiorentina di fra' Girolamo Savonarola e Piero Soderini risale, fra gli altri, il dittico con le effigi di Giuliano da Sangallo e di Francesco Giamberti (Amsterdam, Rijksmuseum), tra i ritratti più straordinari di tutto il Rinscimen to fiore ntino, mentre all’epoca della restaurazione medicea del secondo decennio del XVI° secolo è riconducibile la fantasiosa tavola con Perseo che libera Andromeda (Galleria degli Uffizi), che ornava la camera nuziale di Filippo Strozzi e Clarice de’ Medici.
Le opere di Piero di Cosimo ci introducono infatti anche al mondo colto e raffinato dei suoi committenti, i Del Pugliese, gli Strozzi, i Vespucci, che commissionarono cicli pittorici di tema mitologico per le loro dimore,  nei quali il pittore raggiunge i vertici più alti nell’abilità narrativa, nella ricchezza dei dettagli, nella varietà di figure, costumi, scenari che fanno appena intuire quale dovesse essere la meraviglia degli apparati per sfilate e delle scenografie ideati dal maestro e descritti nella sua vita da Giorgio Vasari.
Il processo creativo del maestro è documentato dai rari disegni di sua mano, presenti, come abbiamo detto, solo nella mostra di F irenze p oiché ragioni di conservazione non consentivano un periodo di esposizione superiore ai due, tre  mesi.
Pittore solitario, al limite della misantropia, secondo quanto racconta il suo principale biografo Giorgio Vasari, anticonvenzionale, incolto nel suo aspetto, eccentrico - per usare un’espressione cara a Federico Zeri - Piero mostra affinità con Leonardo da Vinci per l’interesse verso la natura e la raffigurazione degli stati d’animo, come attesta, fra gli altri, l’intensità dei volti ridenti delle figure nel dipinto Madonna col Bambino e angeli della Fondazione Cini di Venezia.
Come Leonardo fu uno sperimentatore e questa, in un momento che segna il passaggio dalla tradizionale pittura a tempera ad uovo a quella della pittura a olio, può essere la ragione per cui diversi suoi dipinti risultano danneggiati. Antiche ridipinture nascondevano, ad esempio, il vero aspetto di una pala d’altare raffigurante il Matrimonio mistic o di San ta Caterina e Santi, già ricordata da Vasari nella distrutta chiesa di San Pier Gattolini, fortunosamente riemersa in una collezione privata fiorentina. L’impegnativo restauro dell'opera, intrapreso in occasione della mostra, ha rivelato l’indiscussa appartenenza ad un unico complesso di questa tavola e della cimasa con Angeli, oggi nella National Gallery di Edimburgo; anch’ essa appositamente restaurata per l'occasione, a Firenze: un riconoscimento internazionale dell’altissimo livello professionale che caratterizza il mondo del restauro in Italia.
La mostra, come il catalogo edito da Giunti Editore, è a cura di Serena Padovani, Elena Capretti - studiosa del Cinquecento e autrice di vari studi su Piero di Cosimo -, Anna Forlani Tempesti - specialista di disegni e già direttrice del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi -, e Daniela Parenti - direttrice del dipartimento dell’arte del medioevo e del primo Rinascimento alla Galleria de gli Uffi zi. Promotori dell'evento espositivo il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con il Segretariato regionale del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo della Toscana, la Ex Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria degli Uffizi e Firenze Musei