La mostra, ideata e curata da Giovanna Giusti, per la Galleria degli Uffizi, e prodotta dagli Amici degli Uffizi, parte dalla considerazione che tra gli aspetti più stimolanti del lavoro al museo c’è la confidenza con le opere, di cui quest’anno vengono presentate, dai Depositi degli Uffizi e da altri musei del Polo, i due lati, che raccontano assemblaggi di nobili opere, identificazioni di autori, primi pensieri.   Tra dipinti (David, Dürer, Brueghel, Palma il vecchio), sculture, maioliche, anche un baule da trasformare in altare nei viaggi di Corte, uno stipo ‘regale’ impreziosito da porcellane di Meissen, liriche e dediche, antichi numeri inventariali e ceralacche, dall’arte romana a quella contemporanea.  Conducono a un ideale atelier d'artista, al momento del concepimento dell'opera, quando, capovolgendo una tela, fu deciso di dar volto a una nuova avventura, di cui serba memoria anche il verso di molti autoritratti, fino ai più recenti entrati in collezione.